Visualizzazione post con etichetta deep inside. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta deep inside. Mostra tutti i post

21/04/08

pure wisdom

Piglet sidled up to Pooh from behind.

"Pooh," he whispered.

"Yes, Piglet?"

"Nothing," said Piglet, taking Pooh's paw, "I just wanted to be sure of you."
(A. A. Milne)



27/03/08

visitors

you come and visit me by night,
now you know I push you back in the daytime.

first, you,
ghost of time present,
kissing my neck, all of a sudden,
in the darkness of a cinema,
your eyes shining bright,
your eyes that won me over...

and then, you, too,
ghost of time past,
with all your contradictions,
in those blue pyjamas I know so well,
leading me by the hand -
yes, just like that night years ago -
under a tiny bridge, on a stone wall...
never thought of a more romantic spot...
and it is pitch dark,
though nothing is darker
than the two black pearls of your eyes,
just like nothing is brighter
than the flame between our bodies...

19/03/08

mario venuti, l'invenzione (2003)

anche se il dolore ha lasciato il posto alla rassegnazione,
è pur sempre marzo...


"tu sei la mia più grande invenzione,
sei di certo il frutto migliore
che ha dato la mia immaginazione
e forse io sono la tua..."


14/02/08

happy valentine! to you, at least...

In our culture, St. Valentine's day is mainly a chance to show you care and that's what I'm doing now. I have no love not celebrate today, no love I miss painfully, no more. What I miss is that caring hand on my arm, the loving support of an elder brother, the challenging debates with a passionate colleague, the moving smiles of a true friend...
you said words are unnecessary, yes, almost a quotation from a song dear to both of us... please, just a cup of tea and the chance to explain, your Valentine gift for me...
"what in fact I keep choosing
are these words, these whispers, conversations
from which time after time the truth breaks moist and green."

09/02/08

these are the thoughts



These are the thoughts that go through my head
In my backyard on a sunday afternoon
When I have the house to myself and Im not
Expending all that energy on fighting with my boyfriend

Is he the one that I will marry?
Why is it so hard to be objective about myself?
Why do I feel cellularly alone?
Am I supposed to live in this crazy city?
Can blindly continued fear induced regurgitated life-denying
Tradition be overcome?

Where does the money go that I send to those in need?
If we have so much why do some people have nothing still?
Why do I feel frantic when I first wake up in the morning?
Why do you say you are spiritual
Yet you treat people like shit?

How can you say youre close to god
And yet you talk behind my back as though I am not
A part of you? why do I say Im fine when its
Obvious Im not? whys it so hard to tell you what I want?
Why cant you just read my mind?

Why do I fear that the quieter I am the less you will listen?
Why do I care whether you like me or not?
Why is it so hard for me to be angry?
Why is it such work to stay conscious and so easy to get stuck
And not the other way around?

Will I ever move back to canada?
Can I be with a lover with whom I am a student and a master?
Why am I encouraged to shut my mouth when it gets too close to home?
Why cannot I live in the moment?

ho sempre adorato questa canzone. sempre vuol dire dagli ultimi giorni del 1999, ma tanto luca ci ha insegnato che “per sempre non esiste”. una volta, appena partita dal cd, mia madre disse “ecco la canzone che heidi mette quando sta inkazzata!”… vero… è una canzone che mi coinvolge tanto da rilassarmi, la canto la maggior parte delle volte piangendo. e serve.

e l’ho risentita l’altro giorno, dopo tantissimo tempo. perché sì, sono inkazzata. perché dopo il vortice della disperazione sono inkazzata. perché sono crollate tutte le grandi e le piccole narrative e l’identità porosa e frammentaria moltiplica all’infinito le tue possibilità, ma prima di addormentarti fa sempre freddo… e non sei ancora diventato un cyborg, anche se ti inquieta l’idea del cellulare a più di un metro dalla tua mano, anche se ti sembra che non abbia senso un mondo senza adsl… e crolla tutto e tutto continua a crollare e i detriti schizzano ovunque e fanno malissimo perché la tua epidermide è ancora umana… e scopri che amici che ritenevi fratelli vivono benissimo senza di te e neanche provano nostalgia… e tu bussi a mille porte e aprono sempre solo quelle sbagliate… e persone che avevi giurato a te stessa che non ti avrebbero fatto più male inventano modi sempre nuovi per farti sentire l’essere più sbagliato mai venuto al mondo… e tutti ti ripetono che la vita è meravigliosa… e non è vero…

e sogno te, immanuel, guardando questo timido sole di primavera.

10/01/08

the fascination of the vortex



Chawton, Alton, Hampshire, UK
July 2007
© gingerheidi

27/11/07

william butler yeats, "the choice" (1933)

The intellect of man is forced to choose
perfection of the life, or of the work,
And if it take the second must refuse
A heavenly mansion, raging in the dark.
When all that story's finished, what's the news?
In luck or out the toil has left its mark:
That old perplexity an empty purse,
Or the day's vanity, the night's remorse.

03/11/07

"saturno contro" remake

ci siamo tutti in questa foto, tutti, ma qualcuno manca, tutti, ma qualcuno devo ancora conoscerlo...

ad esempio, roberto, poliziotto balbuziente che farà in tempo ad abbracciarmi in quell'istante che passa tra quando recupero un dizionario messo strategicamente fuori posto e quando mi risiedo di fronte al computer...

forse sergio lo conosco già o ne conosco un paio come lui, apparentemente saggi e pacati, ma anche cinici, apparentemente in disparte, ma in realtà invadenti... feriti e abbandonati, tanto non sono i protagonisti...

paolo si vede ogni tanto, è simpatico, anche se la sua faccia sembra ancora quella di un intruso, ma c'è sempre bisogno di qualcuno poco noto su cui fantasticare...

lorenzo e davide, vabbè, loro sì che li conosco, o forse credo di conoscerli bene... che spavento quella telefonata dall'ospedale... paura non della malattia, non del dolore fisico, paura che non riuscissero a vederli...

e c'è roberta in mezzo a loro e in mezzo a noi, un'incarnazione di istinti e conflitti, iniziative e tremori, lì, proprio in mezzo...

e infine angelica, con i suoi pantaloni classici e le sue camicie, ride, ma chissà... antonio non c'è neanche stasera, forse è solo dall'altro lato della macchina fotografica, forse è sceso a comprare una bottiglia di champagne che non berrà nessuno...

e vi guardo e ci guardo in questa foto che ci rappresenta e che ci tradisce... ed è bella, e sono belli anche i miei rotoli di ciccia sempre più grandi, ma fasciati da un tessuto cangiante che solo io potevo scegliere...

« Ci sono momenti come questo in cui riesco a sentirmi felice. Voglio che rimanga tutto così per sempre. Anche se so che per sempre non esiste »

01/11/07

per te a cui non basto

erri de luca, variante di canzone

“io te vurria vasà”, sospira la canzone
ma prima e più di questo io ti vorrei bastare,
io te vurria abbastà,
come la gola al canto come il coltello al pane
come la fede al santo io ti vorrei bastare.
E nessun altro abbraccio potessi tu cercare
In nessun altro odore addormentare,
io ti vorrei bastare,
io te vurria abbastà.

“io te vurria vasà”, insiste la canzone
ma un po’ meno di questo io ti vorrei mancare
io te vurria mancà,
più del fiato in salita
più di neve a Natale
di benda su ferita
più di farina e sale.

E nessun altro abbraccio potessi tu cercare
In nessun altro odore addormentare,
io ti vorrei mancare
io te vurria mancà.

erri de luca, solo andata. righe che vanno troppo spesso a capo, milano, feltrinelli, 2005

31/10/07

fag hag day: cento di questi giorni!


Perché ci siete, sempre, nella buona e nella cattiva sorte…

Perché mi dite che sono sexy (anche se non è vero)…

Perché posso regalarvi biancheria intima…

Perché insieme cantiamo le canzoni di “non è la rai” e dei “take that” e discutiamo di cose froce intellettuali…

Perché mi assecondate, con il giusto equilibrio, nei miei deliri postadolescenziali…

Perché mi avete mostrato che XY non è solo sinonimo di calcio, simpson e superficialità…

Perché mi avete insegnato a distinguere una coppia che si ama davvero da una coppia che sta insieme per abitudine…

Perché mi supportate e sopportate in mille occasioni, aldilà di ogni possibilità puramente umana…

Perché mi avete insegnato che il coraggio di essere se stessi è l’unica forza in grado di modificare il destino...

…for all this and more, I will always ha/ug you!!!


dedicato al mio popoloso fagdom, ma in particolare alle tre colonne portanti g. d. d. (che commenteranno “e che colonne!”… già lo so)

23/10/07

endless chain


tutto collegato, tutto inanellato, come una catena...

CATENA 1: la stoffa non basta mai, i soldi non bastano mai, la buona volontà non basta mai, il tempo libero non basta mai... e neanche quello lavorativo...

CATENA 2: l'ombra della secchiona che mi insegue, l'incubo della solitudine che si ripropone, notti insonni illuminate solo dall'angoscia, e intorno... solo chi sta meglio...

CATENA 3: bugie... a me stessa, ai miei genitori, ai miei amici e ai miei colleghi... felicissima... oxford... rodopi... pennsylvania...

CATENA 4: la pasta al salmone quando rientro, un dvd su un divano di qualità scadente, un sorriso prima di chiudere gli occhi... basterebbero... a interrompere la catena...

...hai ragione tu, mio guru, sono proprio una cosa superflua, incatenata da mille altre superfluità...

CATENA 5: non più il genio di casa, non più la giovane promessa, non più la palletta "che poi quando farai lo sviluppo...", non più "che tra qualche anno...", non più "che sicuramente troverai qualcuno...", non più...

CATENA 6: ...

08/10/07

homecoming

casa è familiarità che dona conforto. tornare a casa è il graduale ritrovamento di forme smussate, colori rasserenanti e odori stimolanti. eppure, tra le materialità che mi inscrivono in una sensazione di casa, appare sempre una sagoma nera: umana, ma indefinita; rassicurante, ma immateriale. ogni volta che mi viene incontro, provo ad assegnarle un volto, scegliendo spesso tra i più assurdi che mi vengano in mente… ma è sempre con un sorriso scettico che rinuncio all’impresa e la respingo. È una sagoma nera e indefinita, la toppa di una chiave che non esiste…

“This hole in my heart is in the shape of you
and no-one else can fit it.
Why would I want them to?”

c’è uno spiffero che raggela la mia casa. entra da un buco nella porta, che nessuno sa riparare.

05/09/07

31/07/07

flussi migratori

In un piccolo paese del Sannio, pochi anni dopo la fine della guerra, F. e L. vanno a scuola insieme. La loro è un'infanzia fatta di penne, calamai, lucertole, ginocchia sbucciate, fischietti ricavati dai noccioli delle pesche. Sono amici, F. e L., e lo resteranno negli anni, quando da ragazzi lavoreranno insieme nei piccoli cantieri del paese. Ma i soldi non bastano, bisogna cercare un'altra strada, un'altra destinazione. L. finisce in una caserma, F. emigra in Australia. E si perdono di vista.

***
Dopo circa trent'anni, nello stesso paese, M. e G. - conosciutesi per caso pochi gironi prima - si trovano a lavorare insieme davanti a un computer. Ed è divertente scoprirsi colleghe e ritrovare un percorso culturale comune alle spalle, una formazione che - pure se avvenuta in due continenti diversi - unisce. Ed è ancora più divertente passare dal dialetto più stretto all'inglese più tecnico con una facilità incredibile. M. e G. si divertono a lavorare insieme. M. è figlia di L., vive e lavora a Roma. G. è figlia di F., vive e lavora a Melbourne. F. è morto due anni fa. L. le guarda da lontano, incredulo e commosso.

24/06/07

be here now

non ho un'identità che mi contenga, non so nemmeno quanto la desideri...

non trovo niente che sia fatto per me, che sebbene non sia stato concepito per me, sia almeno adattabile a me...

probabilmente perchè "me" non esiste o se esiste non ha abbastanza consistenza...

e non trovo niente per me, nè tra gli oggetti, nè tra le persone, tanto meno tra le idee o tra le ambizioni...

mando sms a cui non ricevo risposta, ricevo sms ai quali non vorrei mai rispondere...

un senso di vuoto che è più un senso di privazione, ma una privazione assoluta, che non è mancanza o sottrazione improvvisa di un possesso, è più che altro paradossale nostalgia del non aver mai avuto...

e non trovo "me" e non trovo "altro"...

12/06/07

Ma dove vanno a finire i miei amici d’estate?

dal “Registro chiamate” del cell di briggeggions

GIOVEDI
“Caramellina, non puoi capire!!! un lastminute da urlo, da U-R-L-O! windsurf in Patagonia... tutto lo charme di Chatwin e le onde di Lilo & Stitch … oddio, meglio che non ci penso a quanto abbiamo pianto quella sera al cinema… ecco , il mio Peluche-non-sintetico si è commosso… no, su, chiudi la valigia… prese la manette rosa? e lo scrub all’amarena della Foresta Nera? sì, sì, scendo… Caramellina, ma forse se vai in internet trovi ancora un posto!”
[il mio culone 48 in un imbarazzante bikini colorato mentre scatto foto alla versione hawaiana dei fidanzatini di Peynet al profumo di amarena della Foresta Nera???]
“No, dai! divertitevi! io mi prendo un film strappalacrime da blockbuster!” [insieme all’immancabile häagen-dazs alla nocciola, sempre strategicamente in offerta].
---------------------
BIP, BIP, messaggio di denielkkkliver: “ti va un aperitivo stasera?” [ma con te l’aperitivo lo berrei anche alle sette del mattino… ma purtroppo non piaci ai miei amici!]
“scusa, ma devo lavorare”
---------------------

VENERDI
“Caramellina, lo sai che devo lavorare! Ma tu non hai qualche spot da ultimare?”
“Ma se ho appena finito quello delle terapie antiepilettiche non farmacologiche!”
“Ah, già, brava! Ora, però lascia lavorare anche me!”
“Ma è venerdì ed è estate!”
“E’ venerdììììììììììììì???”
“Te l’ho appena detto!”
“Ma c’è lo schiuma party glitterato al Luster!”
“Figo!” [tutti gay ma figo!]
“Caramellina, non ti vorrai mica attaccare come una cozza? Lo sai che il pesce di venerdì è decisamente cheap! Dai, se domani mi sveglio in un letto del tuo quartiere ti porto a mangiare un gelato, ok?”
“ok, divertiti!”
[non ti sveglierai mai in un letto del mio quartiere… quelli del mio quartiere vanno al Fleece!!!]
--------------------
BIP, BIP, messaggio di denielkkkliver, “hanno aperto un nuovo multisala a due passi da casa tua, scommettiamo che c’è un film che ti piace?” [oddio, sai come brillano i suoi occhi verdi nel buio del cinema???… ma purtroppo non piace ai miei amici!]
“ho un po’ di febbre, preferisco stare a casa, grazie!”
-------------------

SABATO
BIP, BIP, messaggio di denielkkkliver “c’è una mostra di vaserely, non è quel pittore che ti piace tanto? Ci andiamo?” [ma no, si ricorda persino dei miei gusti! Che carino! … ma purtroppo non piace ai miei amici!]
“sì, infatti l’ho già vista e te la consiglio”
-------------------------
“Shopping? Ma io non ho soldi!”
“Vabbè, mi accompagni!”
“Ma non avevi detto che eri ingrassata e che ormai non trovavi i vestiti neanche da elena mirò?”
“Eh… [sempre diplomatica la mia amica!] allora, andiamo al cinema!”
“No, che poi penso a X!”
“Ma non avevi detto che era finita per sempre?”
“Sì, ma ieri sono passata sotto casa sua e si è accesa la luce nella sua finestra prima che scattasse il verde al semaforo… è un segnale, no?!”
“Effettivamente…” [effettivamente NO, ma tanto non te ne convincerai mai!]
“E poi, mi sento un po’ strana…” [NO, STRANA NO, TI PREGO!!!]
“…” [mo comincia…]
“Sai,mivienel’angosciasepensoaquantopossaincideresultuorendimentononsoloprofessionalemaancheaffettivoedemotivol’autopercezioneesattadellatuapersonalemaancheimpostaosenonaltroproiettatainadeguatezza …”
“E infatti, non sarebbe meglio uscire???”
“Uscire? Ma sei pazza! Devo studiare che tra due giorni ho l’esame di terapia new age!”
“Ah, già!”
“Ma tu non devi lavorare?”
“Ma se ho appena finito lo spot delle terapie antiepilettiche non farmacologiche!”
“Ah, già, brava! Senti, ma perché non chiami Ciaran?”
“Perché non ci sentiamo più da 3 mesi!”
“Ma secondo me gli piaci!”
“Ma se l’ultima volta che ci siamo visti non si ricordava neanche il mio nome!”
“Ma avete parlato un sacco!”
“Ma mi ha chiesto il numero di Livia!”
“E che vuol dire?”
“Ma non eri tu che li avevi visti mano nella mano sul lungomare?”
“Maseilasolitapessimista!Secondomesetucredessiunpo’piùintestessaeallostessotempocercassidivalorizzartimanonintendodaunpuntodivistasolofisicoanchenelmododiportiperchèinfondoèl’atteggiamentovincentechegrantisce…”
“Suonano alla porta, scusa, eh…”
[blockbuster dove sei????]
--------------------
BIP BIP, messaggio di denielkkkliver “trovato ristorante finlandese, sembra che abbiano i karjalanpiirakat più buoni del mediterraneo, ma io mi fido solo del tuo giudizio… andiamo a provarli?” [E come cazzo si fa a ricordare che mi piace la cucina finlandese??? E soprattutto dove cazzo l’ha trovato un ristorante finlandese???ma sai che sexy le briciole di farina di segale nel suo pizzetto???...ma purtroppo non piace ai miei amici!]
“scusa, ma ho già un impegno”
--------------------

DOMENICA
BIP BIP, messaggio di denielkkkliver “buongiorno, principessa! Hai visto che bella giornata? Ho un amico che mi presta la barca, ti va di fare un giro?” [oddio, un sogno che si avvera… che romanticherrimo il giro in barca! E poi immagina lui che sexy senza maglietta, tutto spalmato d’olio… ma purtroppo non piace ai miei amici!]
“grazie per l’invito, ma sono a pranzo dai miei”
----------------------
“Che c’è? Mi vuoi far vedere le bozze dello spot nuovo? Però fai presto che sto partendo!”
“E dove vai?”
“Con Sibilla, la tournée estiva!”
“Non ci credo, un’altra estate su e giù per l’Italia!”
“Quest’anno ci sono delle date pure in Svizzera!”
“Mah…”
“Brigge, io sono fatto così, lo sai! Io ho bisogno di amore, di sentirmi amato e quando amo, seguo e vado ovunque!”
“Eh certo, te le trovi tutte attrici, che altro vuoi fa’?! Ma una casalinga mai?”
“Vabbè, ste bozze?”
“Ma quali bozze? Oh, un po’ di pausa, ho appena finito lo spot delle terapie antiepilettiche non farmacologiche!”
“Ah, già, brava! Allora, che c’è?”
“Eh, volevo parlare un po’… c’è denielkkkliver che continua a mandarmi sms…”
“Ahnotipregoiodidenielkkklivernonvogliopropriosentireparlareèunostronzountestadicazzochepensasoloaifattisuoichenonsapràmaifareungestogentileneiconfrontidiunaragazza…”
“Ma non è vero! Sapessi che messaggi premurosi che mi manda… sai, forse dovrei dargli una possibilità… e poi mi sento così sola in questo momento!”
“Tu dai una possibilità a quello stronzo e io non ti parlo più! E poi che cazzo dici che sei sola? La verità è che tu adesso non stai lavorando e ti metti a pensare a queste cose!”
“Ma non si può mica sempre lavorare?”
“Sì, invece!”
“Ma parli tu che stai per partire per l’ennesima tournée!”
“E’ un’altra cosa…”
“Certo!”
“Dai, non ti incazzare! Ma lo spot della biancheria intima per ermafroditi?!”
“Lo devo consegnare a ottobre!”
“E vabbè, comincia a lavorarci, così finisci subito e poi sei libera!”
“LIBERA DI FARE COSA???”
-----------------------
“Ciao, sono denielkkkliver. Devo dirti una cosa importantissima! E stavolta non puoi dirmi di no!”
“Cosa?” [“mi vuoi sposare?!”]
“Ho un amico che organizza eventi. Insomma, ci abbiamo messo un po’, ma siamo riusciti a organizzare una presentazione incrociata di Jeanette Winterson e Erri De Luca, inframezzata da Sergio Cammariere che suona al pianoforte, Mario Venuti che canta e Alessandro Gassman che legge estratti dai romanzi. Non è ancora sicuro ma il moderatore dovrebbe essere Declan Kiberd. Ah, il catering lo abbiamo affidato al ristorante finlandese di cui ti parlavo. È stasera, a che ora ti passo a prendere?”
“Grazie, è un gesto molto carino! Ma stasera esco con i miei amici!”

06/05/07

6 maggio, giornata nazionale per l’epilessia


Myself too had weird seizures, Heaven knows what:
On a sudden in the midst of men and day,
And while I walked and talked as heretofore,
I seemed to move among a world of ghosts,
And feel myself the shadow of a dream.
da Alfred Tennyson, The Princess (1847-1851), vv. 14-18


And the worst thing is, I haven’t a fucking clue what I look like, or what the fuck I’m doing, or what anyone else is doing to me. I’ve just got to put up with the broken ribs and black eyes. Like being married to some psycho I can’t ever divorce.
When I picture myself chucking a fit, I see myself from behind. I stiffen up like a shop dummy, scream like an animal being shot, then topple. I see myself in slow motion, like in a film. I look unhinged, and when I hit the floor, I begin my hurly-burly. My arms and legs twist like rope. Body thrashing – it curdles my blood. It’s like when you’re watching a film and the film jumps from one moment to the next, but that’s all right, your head can handle that. But this is my life and I’m missing bits. You’re not meant to miss so many bits.
da Ray Robinson, Electricity (2006), p. 49


The medical humanities exist to facilitate and enable the recording and interpretation of the human experience of health, disease, illness, medicine, and health care. The study and writing of literature must be one of the best ways to do this.
(Gillie Bolton)

02/05/07

too weak to bear these hands and lips of mine

My life is bitter with thy love; thine eyes
Blind me […]
Why wilt thou follow lesser loves? are thine
Too weak to bear these hands and lips of mine?
I charge thee for my life's sake, O too sweet
To crush love with thy cruel faultless feet,
I charge thee keep thy lips from hers or his,
Sweetest, till theirs be sweeter than my kiss:
[…]I would my love could kill thee; […]
I would earth had thy body as fruit to eat,
And no mouth but some serpent's found thee sweet.
[…] Yea, all thy beauty sickens me with love;
[…]Ah, ah, thy beauty! like a beast it bites,
Stings like an adder, like an arrow smites.

da Algernon Charles Swinburne, Anactoria (1866)

alla persona più bella e crudele che conosca...

27/04/07

Ob ich dich liebe, weiß ich nicht (non so se ti amo)

Ob ich dich liebe, weiß ich nicht.
Seh ich nur einmal dein Gesicht,
Seh dir ins Auge nur einmal,
Frei wird mein Herz von aller Qual.
Gott weiß, wie mir so wohl geschicht!
Ob ich dich liebe, weiß ich nicht.

Johann Wolfgang von Goethe, 1771



20/03/07

what's in a name?

ieri ho conosciuto erri de luca. forse “conosciuto” è una parola eccessiva per descrivere quella decina di minuti trascorsi vicino a lui e quelle poche parole scambiateci… da parte mia, quasi soffocate dall’emozione, da parte sua, originatesi da un sorriso colmo di gentilezza che mai mi sarei aspettata in un autore così famoso…
forse siamo abituati alle popstar che fuggono via appena hanno finito lo spettacolo e che temono gli assalti dei fan più di ogni cosa… bè, in molti casi a ragione, direi…
lui, no… si è trattenuto a parlare con tutti, regalava sorrisi meravigliosi e sguardi benevoli di un azzurro indescrivibilmente intenso…
come ha detto un’altra ragazza in fila accanto a me “sembra la fila per il confessionale” e non credo di risultare blasfema dicendo che le sue parole sono fonte di grande conforto, per me, per chi era lì e per chissà quanti altri…
io ricorderò sempre quanto mi battesse il cuore in attesa del mio turno e con quanto nervosismo tormentavo tra le mani la mia copia del romanzo che tra i suoi preferisco…
davanti a lui ero bassissima e sarà per l’altezza o semplicemente per la mia faccia da heidi che mi ha detto “Ciao!”, mentre a tutti aveva detto “Buonasera!”...
mi ha chiesto il mio nome per scrivere la dedica sul libro e io ho ripetuto automaticamente quelle 5 lettere che mi ritrovo appiccicate addosso dalla nascita… quel nome che non mi piace, che non mi è mai piaciuto, la cui banalità è carica di tradizioni inoppugnabili del sud Italia, di una religione imposta e mai sinceramente accettata, di un ideale di femminilità trasfigurata, gravoso ai limiti della mortificazione…
non avevo pensato che era anche il nome della protagonista di quel romanzo che lui aveva scritto e che io gli restituivo in una delle mille copie perché lo rendesse unico…

a …..
nome di questo racconto
Erri De Luca
19 marzo 2007

si chiude così il cerchio di rinvii, in cui rientra il mio nome (che è il nome della mia nonna paterna), la sua origine egiziana-ebraica e la sua traduzione prima greca e poi latina, l’esaltazione cui lo ha sottoposto il culto cattolico, il suo significato di “goccia di mare”, ma anche di “amata da Dio”, ma anche di “padrona, signora”, l’acqua che percepisco come mio elemento naturale, il sud da cui provengo e a cui appartengo, le responsabilità del mio destino, tante, alcune giunte troppo in fretta, come per la protagonista del suo racconto, in cui c’è tutto questo e di più …
...ieri è stata la prima volta in cui ho intravisto qualcosa di bello nel nome che porto…
andando via , gli ho detto “spero che non le passi mai la voglia di scrivere!”, mi ha risposto “no, di certo!”…
…è una promessa, erri!