08/10/07

homecoming

casa è familiarità che dona conforto. tornare a casa è il graduale ritrovamento di forme smussate, colori rasserenanti e odori stimolanti. eppure, tra le materialità che mi inscrivono in una sensazione di casa, appare sempre una sagoma nera: umana, ma indefinita; rassicurante, ma immateriale. ogni volta che mi viene incontro, provo ad assegnarle un volto, scegliendo spesso tra i più assurdi che mi vengano in mente… ma è sempre con un sorriso scettico che rinuncio all’impresa e la respingo. È una sagoma nera e indefinita, la toppa di una chiave che non esiste…

“This hole in my heart is in the shape of you
and no-one else can fit it.
Why would I want them to?”

c’è uno spiffero che raggela la mia casa. entra da un buco nella porta, che nessuno sa riparare.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

... o che non permetti che riparino....
maud

Edward Phelan ha detto...

Ciao Ginger ;-) ebbene sì, son bloggettaro, anche se incostante. Quanto è stato bello a Macerata passare del tempo insieme, un'allegra compagnia di "sciamannati"! Speriamo di ripetere presto :-)

Anonimo ha detto...

Losolosoloso!
è Papà Gambalunga!!!!!
Giusto?

gpl ha detto...

L'oracolo di oggi dice:
"I entered nothing and nothing entered me /
'Til you came with the key /
And you did your best but".
Che dire, mi sembra tutto chiaro, no?