ieri ho conosciuto erri de luca. forse “conosciuto” è una parola eccessiva per descrivere quella decina di minuti trascorsi vicino a lui e quelle poche parole scambiateci… da parte mia, quasi soffocate dall’emozione, da parte sua, originatesi da un sorriso colmo di gentilezza che mai mi sarei aspettata in un autore così famoso…
forse siamo abituati alle popstar che fuggono via appena hanno finito lo spettacolo e che temono gli assalti dei fan più di ogni cosa… bè, in molti casi a ragione, direi…
lui, no… si è trattenuto a parlare con tutti, regalava sorrisi meravigliosi e sguardi benevoli di un azzurro indescrivibilmente intenso…
come ha detto un’altra ragazza in fila accanto a me “sembra la fila per il confessionale” e non credo di risultare blasfema dicendo che le sue parole sono fonte di grande conforto, per me, per chi era lì e per chissà quanti altri…
io ricorderò sempre quanto mi battesse il cuore in attesa del mio turno e con quanto nervosismo tormentavo tra le mani la mia copia del romanzo che tra i suoi preferisco…
davanti a lui ero bassissima e sarà per l’altezza o semplicemente per la mia faccia da heidi che mi ha detto “Ciao!”, mentre a tutti aveva detto “Buonasera!”...
mi ha chiesto il mio nome per scrivere la dedica sul libro e io ho ripetuto automaticamente quelle 5 lettere che mi ritrovo appiccicate addosso dalla nascita… quel nome che non mi piace, che non mi è mai piaciuto, la cui banalità è carica di tradizioni inoppugnabili del sud Italia, di una religione imposta e mai sinceramente accettata, di un ideale di femminilità trasfigurata, gravoso ai limiti della mortificazione…
non avevo pensato che era anche il nome della protagonista di quel romanzo che lui aveva scritto e che io gli restituivo in una delle mille copie perché lo rendesse unico…
a …..
nome di questo racconto
Erri De Luca
19 marzo 2007
si chiude così il cerchio di rinvii, in cui rientra il mio nome (che è il nome della mia nonna paterna), la sua origine egiziana-ebraica e la sua traduzione prima greca e poi latina, l’esaltazione cui lo ha sottoposto il culto cattolico, il suo significato di “goccia di mare”, ma anche di “amata da Dio”, ma anche di “padrona, signora”, l’acqua che percepisco come mio elemento naturale, il sud da cui provengo e a cui appartengo, le responsabilità del mio destino, tante, alcune giunte troppo in fretta, come per la protagonista del suo racconto, in cui c’è tutto questo e di più …
...ieri è stata la prima volta in cui ho intravisto qualcosa di bello nel nome che porto…
andando via , gli ho detto “spero che non le passi mai la voglia di scrivere!”, mi ha risposto “no, di certo!”…
…è una promessa, erri!
forse siamo abituati alle popstar che fuggono via appena hanno finito lo spettacolo e che temono gli assalti dei fan più di ogni cosa… bè, in molti casi a ragione, direi…
lui, no… si è trattenuto a parlare con tutti, regalava sorrisi meravigliosi e sguardi benevoli di un azzurro indescrivibilmente intenso…
come ha detto un’altra ragazza in fila accanto a me “sembra la fila per il confessionale” e non credo di risultare blasfema dicendo che le sue parole sono fonte di grande conforto, per me, per chi era lì e per chissà quanti altri…
io ricorderò sempre quanto mi battesse il cuore in attesa del mio turno e con quanto nervosismo tormentavo tra le mani la mia copia del romanzo che tra i suoi preferisco…
davanti a lui ero bassissima e sarà per l’altezza o semplicemente per la mia faccia da heidi che mi ha detto “Ciao!”, mentre a tutti aveva detto “Buonasera!”...
mi ha chiesto il mio nome per scrivere la dedica sul libro e io ho ripetuto automaticamente quelle 5 lettere che mi ritrovo appiccicate addosso dalla nascita… quel nome che non mi piace, che non mi è mai piaciuto, la cui banalità è carica di tradizioni inoppugnabili del sud Italia, di una religione imposta e mai sinceramente accettata, di un ideale di femminilità trasfigurata, gravoso ai limiti della mortificazione…
non avevo pensato che era anche il nome della protagonista di quel romanzo che lui aveva scritto e che io gli restituivo in una delle mille copie perché lo rendesse unico…
a …..
nome di questo racconto
Erri De Luca
19 marzo 2007
si chiude così il cerchio di rinvii, in cui rientra il mio nome (che è il nome della mia nonna paterna), la sua origine egiziana-ebraica e la sua traduzione prima greca e poi latina, l’esaltazione cui lo ha sottoposto il culto cattolico, il suo significato di “goccia di mare”, ma anche di “amata da Dio”, ma anche di “padrona, signora”, l’acqua che percepisco come mio elemento naturale, il sud da cui provengo e a cui appartengo, le responsabilità del mio destino, tante, alcune giunte troppo in fretta, come per la protagonista del suo racconto, in cui c’è tutto questo e di più …
...ieri è stata la prima volta in cui ho intravisto qualcosa di bello nel nome che porto…
andando via , gli ho detto “spero che non le passi mai la voglia di scrivere!”, mi ha risposto “no, di certo!”…
…è una promessa, erri!
6 commenti:
beh, allora non è poi così banale se ha scaturito questa lunga serie di immagini... non trovi? ti piaccia o no, è il nome che hai, e te lo devi tenere--a meno che tu non voglia cambiarlo con qualcosa del tipo "selvaggia", pensando che gli altri possano pensare ch il nome "è tutto un programma"...
non è il nome che fa ciò che sei...
in tutti i modi, parlando di voglia di scrivere: convinci pynch a postare un altro post... il suo blog è così triste, con quell'ultimo post malinconico di dieci giorni fa! dài, fai la spingitrice di pynchioni frustrati e pigri!
e a proposito di scrivere, torno ai miei guai..
maud
PS:bib in rome mi ha detto che non ti sei fatta sentire sabato scorso... scema!
PS: chissà perché questo commento mi ricorda molto il film batman begins... (faccia da vulvia perplessa) mah!
maud
zitro e insomma nn hai ceduto alla tentazione del blog... xò nn si fa ke si tiene all'oscuro zitro!!
vabbè, tanto ora nn scappi...
x il resto, complimenti!!! il tutto molto bridget jones e divertente, che visto il xiodo nn m sarei aspettata...
nn è detto ke da qst'idea del blog nn nasca qlcsa d buono... o addirittura si scopra 1 altro dei tuoi mille talenti nascosti e non...
ricordati sempre come ti ho detto giocando a tabù: 6 una fallita!! :D
...nel senso buono!
ciao gara... al tuo prox post...
-zitro
anche la protagonista di "play it as it lays" di joan didion si chiama così... la maggior parte delle telenovelas spagnole hanno almeno una protagonista che si chiama così... addirittura ci sono vari personaggi con questo nome anche nel più grande bestseller letterario mondiale: la bibbia.
Il caro erri non s'è inventato niente...
(ora mi mena!!!)
approposito di blogger pigri... a quando un nuovo post, una nuova avventura da rendere eterna nei versi della briggeggionsiade?
complimentoni alla novella odontoiatra!
maud
Ma non ci sei più? Il lavoro ti distrugge o ti sei distrutta le p... di scrivere? bacio bacio bacino!
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